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martedì 22 gennaio 2013

Sulla morte di Lucio Dalla

Il mondo della musica italiana piange oggi uno dei più grandi artisti e influenti cantautori italiani: Lucio Dalla, il “piccolo grande uomo” , stroncato da un attacco cardiaco a Montreux , in Svizzera, dove si trovava nel bel mezzo di una turnè internazionale.

Il quattro marzo avrebbe compiuto sessantanove anni, come ricorda una delle sue canzoni più belle “4 marzo 1943”; è venuto a mancare proprio in quel mese, marzo, che da oggi ricorderà non solo la sua nascita ma anche la sua morte.

“Con Lucio se ne va uno dei più grandi artisti italiani, ma in questo momento permettetemi di ricordare l’uomo eccezionale e il grande amico”, così ha commentato Gianni Morandi dopo aver saputo la notizia.

Il suo ultimo ricordo è legato infatti ai giorni del Festival di Sanremo da cui dirigeva l’orchestra e sottolineava con rari gorgheggi Nanì, la canzone cantata da Pierdavide Carone.

Di lui racconteranno tanto i luoghi, Bologna e Montreux , sintesi estrema del suo amore per il jazz. La Bologna della cantine fumose, così ben raccontata dal cinema di Pupo Avati, culla di tanto jazz italiano. E la Svizzera, Montreux , capitale europea delle “blue notes”.

Bologna e Montreux, per inquadrare come in due parentesi il viaggio sulla terra di un artista destinato a non farsi inquadrare negli schemi troppo rigidi della canzone, pronto a improvvisare e a sperimentare, a cambiar pelle, da semplice a sofisticato, a divertire e soprattutto a sorprendere.

Giuliana Giannini.

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